Santo Stefano di Sessanio

Arroccato nell’entroterra abruzzese denominata Terre della Baronia, a circa 1250 metri s.l.m. proprio al di sotto dell’altopiano di Campo Imperatore (L’Aquila) sorge uno dei più bei borghi d’Abruzzo: Santo Stefano di Sessanio.

Indice

Storia e Caratteristiche

Costruito tra l’XI e il XII secolo, il paese sorge in un contesto ambientale e naturale davvero unico: nei pressi di quello che fu il crocevia dei traffici che da Roma raggiungevano le coste adriatiche, vicino a quella strada maestra della Transumanza, il Tratturo Regio, che le diede nel passato una certa prosperità

Nel XIII secolo fu annesso alla Baronia di Carapelle, per poi diventare possedimento dei Piccolomini e dalla fine del XVI secolo divenne parte della casata medicea. Grazie alla guida di Francesco de’ Medici il borgo ebbe il massimo splendore: venne sviluppato il commercio della lana “carfagna”, una lana grezza utilizzata soprattutto per le uniformi militari e per il saio dei monaci. Nel XVIII secolo, il borgo si ritrovò sotto il Regno delle Due Sicilie fino all’Unità d’Italia.

Apprezzato per il meraviglioso stile architettonico di impronta medievale ancora straordinariamente integro, questo gioiellino è formato da case costruite in pietra calcarea bianca, da stradine, vicoli e scalinate che si snodano lungo tutto il borgo e che raggiungono la cosiddetta Torre Medicea, che distrutta dal terremoto di L’Aquila del 2009, è ora di nuovo visitabile dopo essere stata sottoposta ad una certosina opera di ricostruzione. Questa imponente torre merlata si erge al di sopra del profilo urbano, come evidente simbolo di potere. All’interno dell’antico recinto difensivo formato dalle cosiddette case-mura troviamo numerose abitazioni quattrocentesche con finestre, portali e loggiati finemente lavorati, tra le quali la Casa del Capitano.

Camminando per il borgo dall’affascinante atmosfera magica e misteriosa, netta è la sensazione che il tempo si sia fermato e questo lo si deve un po’ allo spopolamento che il borgo subì nella seconda metà del ‘900, ma soprattutto al progetto di conservazione lungimirante e virtuoso sottoscritto da enti pubblici e privati che ha rilanciato uno sviluppo turistico sostenibile nella forma di albergo diffuso.

Cosa Vedere a Santo Stefano di Sessanio

Ecco dei consigli per tutti gli amanti dei viaggi alla scoperta dei borghi più belli d’Italia. Oltre alla trecentesca Torre cilindrica e alla Casa del Capitano, nel centro storico del borgo abruzzese e più precisamente nella piazza principale, è possibile ammirare il bel Palazzo delle Logge, in quanto palazzo nobiliare una dei più importanti del borgo. Tra gli edifici religiosi è possibile ammirare la Chiesa di S. Stefano Protomartire, eretta tra il XIV e il XV secolo, con al suo interno un’originale area presbiterale e appena fuori dell’abitato posta sulla riva di un piccolo laghetto, si trova la Chiesa della Madonna del Lago, del XVII secolo.

Lasciando il borgo alle spalle e percorrendo appena qualche chilometro, si ha l’opportunità di visitare:

il Castello di Rocca Calascio, una vera gemma medievale;
l’altopiano di Campo Imperatore con il suo osservatorio astronomico, la seggiovia e i percorsi per arrivare alla vetta del Gran Sasso;
le Grotte di Stiffe, con un percorso sotterraneo di straordinaria bellezza naturalistica, in cui il visitatore viene accompagnato da un fiume lungo i 600 metri di profondità della grotta, immergendolo in suggestivi scenari tra cui una cascata alta circa 20 metri.

Feste e Sagre a Santo Stefano di Sessanio

Dopo essere stato oggetto di marginalità e abbandono, oggi Santo Stefano di Sessanio è al centro di un crescente interesse turistico e culturale, che alimenta un turismo di qualità alla ricerca di cultura e natura.

Tra gli eventi organizzati per rievocare le tradizioni del borgo si ricordano:

2-3 Agosto – Festa del patrono, S. Stefano Protomartire e di S. Isidoro
Agosto: manifestazione “Estate nel Borgo”
Settembre: “Sagra della lenticchia”

Cosa e dove mangiare a Santo Stefano di Sessanio

Protagonisti della cucina di Santo Stefano di Sessanio sono piatti i della tradizione contadina e montana, come la gustosa zuppa di lenticchie autoctone e annoverate tra i presidi Slow Food, declinata in diverse varianti: con crostini di pane conditi con olio d’oliva, con le patate, con le salsicce, o abbinata a diversi formati di pasta fatta in casa. Da assaggiare anche la minestra di ceci e castagne preparata prevalentemente sotto il periodo natalizio, gli gnocchetti con fagioli poverelli per il periodo pasquale e le sagnette al sugo di agnello per la festa del Santo patrono. Tra le carni, una menzione speciale spetta all’agnello cacio e ova, mentre tra i dolci sono da segnalare le Ferratelle e i dolci con le mandorle.

I ristoranti dove poter assaporare queste altre pietanze sono:

L’Elisir del Poeta Tel. 389 195 5586
La Locanda del Palazzo Tel. 328 161 5128
La Locanda sul Lago Tel. 342 363 4322
La Locanda sotto gli Archi Tel. 0862 899116

Dove dormire a Santo Stefano di Sessanio

A Santo Stefano di Sessanio si trova un grande albergo diffuso (Albergo Diffuso Sextantio), infatti molte costruzioni sono state ristrutturate e adibite a camere di hotel. Ma ci sono anche molte altre strutture indipendenti come:

Residence il Palazzo Tel. +39 328 161 5128 Email: info@residenceilpalazzo.it
La locanda sul Lago Tel: 0862/899019 Email: info@lalocandasullago.it Sito: www.lalocandasullago.it
Residenza La Torre Cell: 347/5387451 – 340/3782717 Email: info@residenza-latorre.it Sito: www.residenza-latorre.it
Tra Le Braccia di Morfeo Cell: 380/7190927 Email: cicciosun@hotmail.com

Letture consigliate

Per chi volesse approfondire la storia di questo magnifico borgo si consiglia la lettura dei seguenti testi:

I tormenti del giovane Kihlgren ovvero la storia di Daniele Kihlgren, l’imprenditore italo-svedese che diede inizio alla riqualificazione del borgo di Santo Stefano di Sessanio, recuperando parte dell’abitato, a partire dalla fine degli anni Novanta e trasformandolo in albergo diffuso.
Santo Stefano di Sessanio. Il borgo meraviglioso e la sua gente, una raccolta di storie della tradizione locale in cui l’amore e il trasporto per l’oggetto del racconto è prioritario rispetto all’esigenza della ricostruzione storica.
La famiglia Ciarrocca a Santo Stefano di Sessanio tra storia e ricordi, qui l’autore ripercorre la storia della propria famiglia e dei suoi stretti rapporti con il paese di Santo Stefano di Sessanio con la speranza di stimolare riflessioni sugli accadimenti economico-sociali che qui si sono sviluppati nel corso del tempo: dalla transumanza alle leggi murattiane di respiro illuminista fino al fenomeno dell’inurbamento.