Situato nell’Appennino centrale, il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga si estende tra le due catene montuose citate nel suo nome. La zona di competenza del Parco è molto vasta e si snoda sul territorio di tre regioni: Abruzzo, Lazio e Marche.
Indice
Caratteristiche del Parco
Il massiccio roccioso del Gran Sasso sovrasta il paesaggio, svetta sui monti e sulle colline, sui pascoli e sulle valli coltivate circostanti. La vetta più alta degli Appennini, il Gran Sasso d’Italia (2912 mt), si mostra ad est con il maestoso “Paretone” e a sud con i pascoli sterminati di Campo Imperatore. Ad alta quota regnano le nevi perenni che preservano il Calderone, il ghiacciaio più a sud del continente.
Le cime dai profili più dolci, ma con altitudini di tutto rispetto come quella del Monte Gorzano di 2458 m., si trovano ai confini settentrionali dell’Abruzzo con il Lazio e le Marche, e fanno parte della catena dei Monti della Laga.
Nel Parco del Gran Sasso e dei Monti della Laga c’è un’altissima concentrazione di beni naturali, antropologici e culturali. Qui la natura, con il primato di circa 2364 specie vegetali censite, si mostra in tutto il suo splendore con i boschi di faggio, abete bianco e castagno che adornano le montagne e custodiscono la biodiversità presente in questi luoghi.
Meravigliose sono le alte vette, le spaventose pareti rocciose, le praterie, gli altopiani e le pendici montane dalle quali prorompono i corsi d’acqua che copiosi sostengono fiumi, laghi e a volte precipitano nelle valle dando vita a fragorose cascate.
Questa preziosa presenza, nei millenni, ha permesso all’uomo di dimorare e modellare queste zone: infatti nel passato, è riuscito ad armonizzare le proprie opere con la natura che lo circondava. Ed è per questo che oggi si ha il privilegio di ammirare il fascino e il mistero dei borghi stupendi, delle abbazie, dei monasteri, delle chiese, dei castelli e delle necropoli.
Sono 44 i comuni e le frazioni, appartenenti all’area protetta e suddivisi in 11 distretti, che custodiscono queste opere architettoniche e culturali e che per questo diventano mete fondamentali di un viaggio memorabile.
In alcuni di questi comuni, la presenza dell’ente Parco del Gran Sasso e Monti della Laga è sostenuta da una rete di strutture che a livello amministrativo, tecnico scientifico e promozionale fungono da punti di contatto con le istituzioni pubbliche e private e con i visitatori: i Centri Visita.
La loro presenza, unita a quella dei Punti Informativi, garantisce la disponibilità di informazioni, di documentazioni e di attività riguardanti il Parco, il suo habitat, la sua flora, la sua fauna, i prodotti tipici e i beni storico architettonici.
Cosa fare e cosa vedere nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Grazie ai Centri Visita è possibile conoscere la vasta rete sentieristica e turistica di cui il Parco dispone, che è ben segnalata lungo le direttrici, nelle aree sosta e pic-nic, nelle aree di carico e scarico camper, con cartellonistica e leggii informativi.
Gli itinerari indicati permetteranno di immergersi o, in antichi borghi alla scoperta di edifici medievali che raccontano la storia di un passato più o meno glorioso ma ricco di fascino e suggestione, o in ambienti naturali caratterizzati da paesaggi meravigliosi, camminando, pedalando o cavalcando su percorsi alla scoperta di luoghi fiabeschi.
Percorsi ippici e cicloturistici
Un esempio di itinerario naturalistico è il circuito dell’Ippovia del Gran Sasso, nato per gli amanti dell’equitazione è utilizzabile anche dai cicloturisti di montagna: infatti, oltre ai diversi percorsi ippici, nel tempo, sono stati individuati anche diversi sentieri ciclabili che circondano il massiccio del Gran Sasso e che attraversano zone diverse di raro fascino e incanto.
Santo Stefano di Sessanio – Rocca Calascio
Un esempio di itinerario per MB è descritto di seguito. La partenza è da Santo Stefano di Sessanio per passare a Calascio, salire alla Rocca per poi tornare a Santo Stefano.
Il percorso di circa 7 km di lunghezza e con 191 metri di dislivello, ha un fondo stradale per l’80% naturale e per il 20% asfaltato. Tempi di percorrenza di circa 2 h per andata e ritorno con una difficoltà di livello medio.
Bussi sul Tirino – Monte Pietra Corniale
Altro itinerario interessante per MB parte da Bussi sul Tirino e arriva al Monte Pietra Corniale. Con una lunghezza di circa 8 km e un dislivello di 674 metri ha un fondo stradale del 100% naturale. Si percorre in circa 2 ore ed ha una difficoltà di livello impegnativo.
Per chi volesse può noleggiare la bici e ottenere informazione su questo e altri itinerari ciclistici, presso Il Bosso Società Cooperativa c/o Centro Visite Fiume Tirino (PE)
Escursioni e itinerari a piedi
Oltre ai percorsi ippici, a quelli cicloturistici e a quelli d’alta quota che conducono per esempio verso il Corno Grande verso altre vette fruibili soprattutto d’estate, il Parco offre la possibilità di fare escursioni a piedi, di diverso livello e difficoltà.
Esse si fondano su svariati sentieri segnalati, che includono percorsi alla portata di tutti: si va dai trekking panoramici, alle passeggiate pedemontane attraverso i borghi medievali fino ad arrivare ai tanti percorsi tematici che portano a eremi, castelli, necropoli, cascate e sorgenti.
La maggior parte degli itinerari sono percorribili in primavera e in autunno, alcuni possono essere praticati anche d’inverno, indossando però abbigliamento consono.
Di seguito sono riportati un paio di esempi di itinerari del Parco.
Da Carapelle Calvisio al Santuario di San Pancrazio (Itinerario n. 65)
- Tempo di percorrenza: 1 ora
- Difficoltà: T – Turistico (Parzialmente segnato con cartelli)
- Periodo consigliato: da marzo a novembre
Dalla piazza di Carapelle Calvisio (877 metri) si percorre il borgo medievale fino ad uscire dalle mura. Si continua per una strada dove si notano diversi cartelli, che segnalano altri itinerari, che porta a una sterrata in salita. Dopo diversi saliscendi si giunge al cimitero di Carapelle e alla sua destra, alla fine della strada asfaltata, si intravede una cappella dalla quale si scorge il Santuario di San Pancrazio.
Si continua su uno sterrato, da cui si gode un magnifico panorama, e si scende in direzione della SS 17 per poi lasciarlo e imboccare uno sterrato più stretto e disagiato. Al termine di questo si raggiunge Il Santuario di San Pancrazio e i ruderi di un edificio medievale affacciato su un magnifico panorama
Da Corvara al Colle Rotondo (Itinerario n° 76)
- Tempo di percorrenza: 1.15 ore
- Difficoltà: E – Escursionistico
- Periodo consigliato: da gennaio a dicembre
Il percorso parte dalla zona bassa di Corvara, dove la strada per Forca di Penne si divide da quella per Pietranico e Brittoli. A piedi si percorre la stradina che attraversa il centro, passa vicino a una fontana in mattoni e a un’area pic-nic. Una deviazione a destra porta prima a una chiesa e poi salendo in una zona con case diroccate e un piazzale. La strada asfaltata termina al cimitero.
A questo punto si deve continuare per un sentiero, che prima sull’erba, continua poi su un lastrone roccioso con gradini scolpiti. Il percorso riconoscibile anche se a volte nascosto dall’erba, sale a sinistra portando a un terrazzo con alberelli. Vicino c’è una piccola grotta.
A questo punto occorre andare a destra e salire di nuovo per erba e lastroni. Superati alcuni gradini si arriva ad un’altra strada che porta per un’antica mulattiera. Guadando un ruscello e superando una costruzione, si va a sinistra lungo un viottolo. Dopo diverse svolte si arriva al crinale che porta dal Monte La Queglia al Monte Picca.
Salendo si raggiunge la sommità di Colle Rotondo (946 metri), da cui si può godere di una meravigliosa vista sulla valle del Pescara e sulla Majella. La discesa per la stessa via richiede 1 ora.
Itinerari enogastronomici
Molto interessanti sono anche gli itinerari enogastronomici che il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga propone. Di seguito un paio di esempi.
Tra le acque cristalline e i vini di montagna (Itinerario n. 1)
Si parte da Bussi sul Tirino (PE) e si conclude a Contrada, Ofena (AQ). Il punto di partenza è la cittadina all’inizio della valle, Bussi sul Tirino, nota per l’allevamento di gamberi d’acqua dolce e trote.
Si va a nord, verso Capestrano (AQ) dove una visita al Castello e la chiesa di San Giovanni e d’obbligo. Ma prima di giungere a Capestrano, vicino al fiume Tirino, tra gli alberi, si trova la Chiesa di S. Pietro ad oratorium, un piccolo gioiello d’arte e storia. Lungo i pendii di Capestrano e nelle vicine colline si trovano i magnifici vigneti di Montepulciano, Trebbiano, Pecorino e Passerina: i principali vitigni del territorio. Qui diverse Cantine vinicole offrono visite guidate in azienda e degustazioni dei propri vini in abbinamento ai prodotti tipici locali.
Su e giù per le Terre della Baronia (Itinerario n. 2)
La partenza per questo percorso ad anello è a Barisciano, piccolo borgo d’impronta medievale caratterizzato da antichi edifici religiosi e palazzi signorili ricchi di elementi architettonici di pregio.
Prodotto locale da non dimenticare di assaggiare è la famosa Patata Turchesa, prodotto simbolo del paese a cui è dedicata, nella stagione estiva, una sagra a tema.
Una volta lasciato il paese per proseguire verso la montagna, si sale fino a raggiungere il borgo di Santo Stefano di Sessanio, dove antiche e affascinanti atmosfere medievali incantano i visitatori che tra i suoi vicoli si aggirano. Nei tempi passati fu proprietà della famiglia de’ Medici di Firenze e grazie a questo e al suo fiorente mercato della lana godette di uno sviluppo e di un’importanza notevole. Oggi però, questo borgo ha come suo testimonial d’eccezione un legume: le lenticchie tipiche di queste zone, di cui un’associazione ne tutela il nome e la diffusione.
Lasciato anche Santo Stefano si sale ancora per il Lago Racollo e Campo Imperatore. Meravigliosi paesaggi tra pascoli e vette che puntano al cielo rapiscono l’immaginazione dell’osservatore. Da queste parti è possibile fermarsi per gustare un pasto all’aria aperta in uno dei due punti ristoro che offrono carne fresca da cucinare a proprio gusto sulle braci messe a disposizione.
Una volta lasciato questo posto magico, si prosegue scendendo verso Castel del Monte. Qui tra ristoranti e punti di ristoro si ha la possibilità di assaggiare il famoso Pecorino Canestrato di Castel del Monte e i salumi di Maiale Nero d’Abruzzo.
Lasciando il borgo e proseguendo la discesa si giunge a Calascio, piccolo borgo che custodisce poco distante da sé Rocca Calascio, un vero gioiello medievale famoso per l’omonimo castello. Il Castello di Rocca Calascio fu edificato su un crinale del massiccio del Gran Sasso d’Italia, a una quota di 1460 m s.l.m.: posizione davvero favorevole tra l’altopiano di Campo Imperatore, l’altopiano di Navelli e la valle del Tirino, che lo rendeva una delle fortificazioni d’Abruzzo più importanti e gli permetteva di avere pieno controllo del territorio sia per la difesa, che per l’osservazione dei percorsi della transumanza.
Utilizzato come punto d’osservazione militare, faceva parte di una rete composta da altre torri e castelli vicini arrivando sino alla costa, con cui rimaneva in contatto grazie a un geniale sistema di comunicazione. Il Castello sovrasta l’antico abitato di Rocca Calascio, un piccolo borgo d’impronta medievale con caratteristiche stradine e vicoli su cui si affacciano antiche edifici alcuni in rovina altri ristrutturati. Qui tra le antiche atmosfere e i meravigliosi paesaggi, è possibile fare una sosta e assaporare i prodotti locali.
Da Calascio il ritorno a Barisciano è breve, ma prima di rientrare nel paese, ci si può fermare al Monastero di San Colombo: ex convento francescano del XVI secolo, oggi è una Dimora Storica con ristorante in cui è possibile gustare piatti della tradizione arricchiti da interessanti rivisitazioni e preparati le materie prime di questo meraviglioso territorio.
Al suo interno, la dimora ospita l’Orto Botanico, un giardino all’italiana progettato in chiave moderna per dare una panoramica sulla flora esistente nel Parco del Gran Sasso. L’Orto è formato da tre sezioni: il “Giardino delle Piante Officinali”, il “Giardino del Piccolo Parco”, e il “Sentiero nella Selva dei Frati”.
Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga: dove dormire
In tutto il Parco l’offerta ricettiva è molto varia e spazia dal B&B all’agriturismo, dall’hotel all’albergo diffuso, per finire alle camere disponibili in case private. Alcuni strutture ricettive sono state realizzate dallo stesso Ente Parco:
- la Foresteria del Cervo a Paladini, nel comune di Crognaleto;
- il Convento di San Colombo a Barisciano, che ospita il Centro Floristico dell’Appennino;
- l’Orto Botanico, poi affidato in gestione.
Chi volesse passare una o più notti di relax circondati dalla natura e cullati dall’atmosfera fiabesca dei borghi medievali, all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga troverà sicuramente la struttura che più desidera.
Residenza Storica Le Civette
Via Sant’Angelo, 7/9 – 67023 Castel del Monte (AQ)
Cell: 3491792121
Agriturismo San Giovanni Ad Insulam
San Giovanni Ad Insulam – 64045 Isola del Gran Sasso d’Italia (TE)
Tel: 0861/210211-975247
Cell: 368/7358552
B&B Residence La Locanda sul Lago
Via del Lago – 67020 Santo Stefano di Sessanio (AQ)
Tel: 0862/899019
Rifugio della Rocca
Loc. Rocca Calascio – 67020 Calascio (AQ)
Cell: 338/8059430
Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga: dove mangiare
Per chi volesse provare la cucina con i piatti tipici della zona, circondati dalla calda atmosfera dei borghi d’Abruzzo e dalle bellezze naturali, in ambienti rilassati e curati, si segnalano alcuni ristoranti, locali e agriturismi all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Terra di Solina Agriturismo
Nucleo Capodacqua, 4 – 67022 Capestrano (AQ)
Cell: 331/6766139 – 333/6666634
Ristorante La Perla Del Gran Sasso
Via S. Gabriele, 255 – 64045 Isola del Gran Sasso D’Italia TE
Telefono: 349 171 0903
Ristoro Mucciante
Loc. Fonte Vetica, 67023 Castel del Monte AQ
Telefono: 339 885 5751
Foresteria Locanda Del Cervo
Indirizzo: S.S.80 – Località Paladini, 64043 Crognaleto TE
Telefono: 0861 950149
Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga: come arrivare
In auto
- Per il versante di Ascoli Piceno: Prendere l’Autostrada A14 uscire al casello di San Benedetto del Tronto e proseguire sulla S.S. Salaria.
- Per il versante di Teramo: Prendere l’Autostrada A14 e uscire al casello di Giulianova/Teramo, poi proseguire per S.S. 80.
- Per il versante di L’Aquila
- Da Est: Prendere l’Autostrada A14 e uscire al casello Pescara Nord poi proseguire per Gran Sasso / Penne / Farindola.
- Da Ovest: Prendere l’Autostrada A24 dei Parchi, la Roma – L’Aquila e per il versante aquilano uscire al casello di Assergi, per il Versante teramano uscire al casello di Colledara/San Gabriele.
- Per il versante di Pescara: Prendere l’Autostrada A25, la Roma – Pescara e uscire al casello di Castiglione a Casauria.